Autotrasporti: Cosa accadrà con il decreto dignità?
Finalmente gli autotrasportatori dal 14 luglio hanno avuto una piccola rivincita, perché sono stati applicati i provvedimenti per il rinnovo dei contratti.
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Cosa è accaduto in passato? E che cos’è il decreto dignità?
Il decreto dignità è stato approvato il 2 luglio dal consiglio dei ministri, questo provvedimento ha come obiettivo l’approvazione di misure immediate per lavoratori ed aziende
Per quanto riguarda il settore degli autotrasporti in modo particolare, i cambiamenti sono principalmente dedicati ai rinnovi dei contratti di lavoro.
I dipendenti hanno avuto una piccola rivincita, infatti la buona notizia è che la durata massima dei contratti a tempo determinato sono stati ridotti da 36 mesi a 24 mesi; anche nel caso in cui alle spalle dell’impiegato ci sia un agenzia che si occupa del reclutamento del personale.
Per quanto riguarda le proroghe invece sono state drasticamente limitate, infatti il massimo consentito dalla legge è attualmente di 4, questo per cercare di favorire l’assunzione a tempo indeterminato, piuttosto che a singoli contratti a tempo determinato.
Autotrasporti: Da quando entrerà in vigore il decreto dignità?
Il decreto dignità è entrato in vigore giorno 14 luglio 2018, e da allora è diventato applicabile a tutte le assunzioni.
Con l’entrata in vigore di questo decreto, ogni lavoratore ha avuto una maggiore rilevanza ed un maggiore peso, ed è andato a colmare quella distanza che difficilmente viene annientata tra datore di lavoro e dipendente.
Dove il primo cerca di approfittare del secondo, a causa di una ormai radicata abitudine che lede non solo agli individui, ma anche alle aziende stesse.
I cambiamenti sono stati molti, su più punti di vista, anche per quanto concerne i licenziamenti.
Anche i licenziamenti hanno subito qualche piccola modifica nel mondo dell’autotrasporto
Anche per quanto riguarda i licenziamento sono cambiate le disposizioni, infatti si riscontra un aumento degli indennizzi per i licenziamenti illegittimi dai 6 ai 36 mesi contro la durata precedentemente prevista dal Jobs Act compresa tra i 4 e i 24 mesi.
Oltretutto sono state aggiunte anche alcune semplificazioni fiscali, mentre si aspetta che venga applicato il redditometro, nonché dei provvedimenti che ha l’obiettivo della delocalizzazione del lavoro all’estero,
In modo particolare per le aziende che hanno goduto di un incentivo da parte dello Stato per evolversi delle proprie attività produttive attraverso una sanzione economica, che consiste nella restituzione da due a quattro volte del bonus ricevuto.
Per concludere è fondamentale parlare di quanto questa legge possa essere utile in un momento tanto difficile per i cittadini italiani e non, per tutti quelli che hanno la necessità e la voglia di lavorare ma estreme difficoltà a mettere in atto le loro volontà.
Il decreto dignità, come ben spiega il nome, ha come principale volontà quella di restituire la dignità ai lavoratori che a causa di un sistema dalle grandi lagune l’avevano man mano persa.
Un lavoratore tutelato e protetto dalla stato, ecco il vero significato di queste politiche, scritte su misura a tutte quelle persone che scettiche avevano perso fiducia nei confronti dello stato come leader della nazione.
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